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domenica 21 marzo 2010

Buio di Elena P. Melodia



Trama:
Diciassette anni, bellissima, apparentemente sicura di sé ma fragile e inquieta, Alma ha un solo credo: «Sorrisi e lacrime possono essere molto pericolosi se lasciati fuori controllo». Se lo ripete ogni mattina, quando esce di casa per affrontare la Città là fuori e cammina sotto un perenne cielo grigio, diretta a scuola con il suo zaino, rigorosamente viola. Tutto ciò che Alma adora è viola. Come la copertina del quaderno che ha comprato in una strana cartoleria del centro pochi giorni prima, quando tutto ha avuto inizio e la sua vita ha cominciato a sci volare in un assurdo incubo senza fine. Una se rie di efferati omicidi sta infatti trasformando in realtà i racconti che Alma scrive di notte, come in preda a un'inspiegabile trance, ren dendosi conto solo al suo risveglio che i deliri di paura e violenza affidati alle pagine di quel quaderno anticipano le mosse dell'assassino. Mentre la polizia indaga senza risultati e i gior nali si scatenano, Alma si ritrova sempre più isolata, alle prese con qualcosa di grande e oscuro, che sfiora la natura stessa del Male e che pure sembra riemergere dal suo passato, insieme ai continui, lancinanti mal di testa che la assalgono come per avvertirla di qualche pe ricolo. Soltanto Morgan, il ragazzo più miste rioso e sfuggente della scuola, i cui incredibili occhi viola sanno leggere nel suo cuore come nessun altro, sembra in grado di fornirle le ri sposte sulle sinistre presenze che le si adden­sano intorno.

Cosa ne penso io:
Buio è il romanzo d'esordio della Sig.ra Melodia. Il primo di una saga. Scritto in prima persona.

Vi starete chiedendo perchè utilizzo tutti questi punti? Lo fa lei che è una scrittrice famosa lo faccio anche io.

Quando ho letto la quarta di copertina ho pensato: che idea carina!
La copertina non mi è piaciuta, ma siccome approvo gli autori italiani per una questione Nazionalista, l'ho comprato.
Fin dalle prime righe mi sono spaventato. Una carrellata di punti che mi hanno tolto il fiato e ammetto di aver letto il libro in troppo tempo, visto i miei standard. Tre settimane. Lo stile scorre come un fiume intrappolato da una diga.
Qualcuno potrebbe dirmi che non l'ho apprezzato perchè la protagonista è una diciassettenne bellissima con un cervello stanco. Probabile, non nego che l'inizio lento e a tratti infantile mi ha condizionato.
Esempio:
Nel libro sono caporali.

"Credo sia meglio rimandare i battesimi", dice Naomi.
"Come mai?".
"Abbiamo un problema". (ci vogliamo fare mancare un punto)
"Che problema?".
La guardo dritta negli occhi.
"Questo".

Se non erro, i punti vanno dentro le virgolette e se c'è un punto interrogativo non c'è bisogno del punto fuori.

Dico giusto o dico sbagliato?.

Forse si può, qualcuno sa dirmelo!!!!

4 commenti:

  1. Accidenti, un commento duro ma che condivido in pieno. Anche a me non è piaciuto questo libro.

    Ciao
    Katy

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  2. A me non è dispiaciuto, anche se concordo per la punteggiatura

    notte
    Mario

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  3. Diversi editori scelgono di trattare il dialogo come se fosse un complemento diretto inserito in una frase, e pertanto di privilegiare la punteggiatura esterna alle virgolette. Io non condivido per nulla, e probabilmente neanche l'autrice: suppongo che queste decisioni spettino al responsabile della collana.

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  4. Grazie Vlad,
    anche io, personalmente, non apprezzo la punteggiatura sia fuori che dentro, perché mi creano confusione.

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